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Smart working: pc, tablet e telefonini 'stressano' la pelle

Medicina Interna Redazione DottNet | 06/11/2020 17:48

Studi cinesi e francesi dimostrano che l'inquinamento indoor può essere 5-10 volte più intenso di quello outdoor

In questo periodo di pandemia trascorriamo molto più tempo a casa, soprattutto chi lavora in smart working, ma le insidie sono in agguato: l'esposizione all'inquinamento indoor e alle radiazioni dei dispositivi, Pc, tablet e telefonini, impattano sull'equilibrio della pelle. Se ne discute al 94esimo congresso della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, in versione digitale fino al 6 novembre scorso. "In Italia - evidenzia la dottoressa Norma Cameli, dell'Istituto Dermatologico San Gallicano Irccs- l'inquinamento indoor è poco considerato, ma diversi studi cinesi ne hanno evidenziato le conseguenze e studi francesi dimostrano che può essere 5-10 volte più intenso di quello outdoor. In casa abbiamo fenomeni di combustione per la cottura degli alimenti, riscaldamento ed aria condizionata con tutte le problematiche relative al cambio di ventilazione.

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Poi vanno considerati anche i materiali d'arredo, le vernici e le colle che possono emettere sostanze inquinanti, disinfettanti e detersivi che, se usati in modo errato, possono avere un impatto sull'aria e quindi sulla nostra pelle". "Infine - prosegue Cameli - la continua esposizione ai dispositivi digitali, che emettono luce blu, crea sulla nostra pelle uno stress ossidativo. Il risultato è l'aumento dei radicali liberi e l'attivazione delle metalloproteinasi che degradano collagene e fibre elastiche.  Questi fattori possono stimolare anche l'iperpigmentazione, le macchie scure sulla pelle, che spesso anticipa la comparsa in una fascia d'età che va dai 40 ai 50 anni".Come porre rimedio? Fatta una corretta diagnosi va impostata la terapia più idonea: molecole efficaci sono i derivati del resorcinolo, l'acido Kojico, l'acido azelaico, l'acido fitico, l'arbutina e l'acido glicirretico, il tocoferolo, il coenzima Q10 e la vitamina C. Ma anche i comportamenti possono aiutare: usare detergenti in modo appropriato, areare, spegnere i dispositivi di notte. "Usiamo anche creme ricche di antiossidanti -conclude Cameli - e cerchiamo di alimentarci assumendo vitamina C, antiossidanti e licopene".

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